La marcatura

La marcatura dei testi contenuti nei 48 volumi del periodico «Antologia» si articola in cinque parametri:

  • a) Argomento
  • b) Tema
  • c) Autore
  • d) Traduttore
  • e) Data di pubblicazione del volume

a) Per quanto riguarda il primo parametro, l’estrema eterogeneità degli argomenti di cui tratta l’«Antologia» - periodico pluridisciplinare aperto alle più svariate discipline (letteratura, arti figurative, pedagogia, medicina, egittologia, viaggi di scoperte, filantropia, ecc.) - ha portato all’identificazione di 90 materie associate, una o più di una, a ciascun articolo (o anche porzione di testo) della rivista. Nella sezione “Le materie” è possibile quindi, cliccando su ciascuna voce, esaminare tutti gli articoli afferenti all’ambito di interesse scelto.

b) Con ‘tema’ s’intende invece la suddivisione delle materie presente negli indici dei singoli volumi, partizione approssimativa e talvolta generica (ad es. “Scienze morali politiche economiche”, “Belle arti”, “Geografia e Viaggi scientifici”, “Filologia, critica letteraria, poesie”, ecc.) che non coincide necessariamente con la categorizzazione individuata, molto più articolata e dettagliata, ma che si è voluta conservare perché parte integrante dell’opera e rivelatrice della ripartizione adottata dagli intellettuali del tempo. La sezione “I temi” illustra le varie categorie.

c) Speciale cura si è impiegata nella marcatura dei nomi dei collaboratori, spesso letterati, studiosi, storici, scienziati di primissimo ordine (Tommaseo, Montani, Leopardi, Colletta, Mazzini, Giordani, Gråberg von Hemsö, ecc.). Questa la prassi seguita dall’editore per coloro che firmavano gli articoli presenti nella rivista; in calce all’articolo si può trovare: 1. il nome dell’autore scritto per esteso (v. sezione “Gli autori” che contiene il nome di tutti i collaboratori individuati); 2. lo pseudonimo (come ad esempio Filandro, sotto cui si cela Federico Del Rosso, Ellenofilo che sta per il pedagogista Enrico Mayer o Un Italiano per Giuseppe Mazzini), per cui v. sezione “Le sigle”); 3. una sigla che talvolta corrisponde alle iniziali dell’autore (è il caso di M. per Giuseppe Montani, O.T.T. per Ottaviano Targioni Tozzetti, P.B. per Pietro Betti, G.I.M. Per Giuseppe Ignazio Montanari), talaltra è invece di fantasia (si ricordi il notissimo K.X.Y. per Niccolò Tommaseo o la firma O... ad indicare Gaetano Cioni), soluzione più frequentemente adottata per ovvie misure anticensorie (v. sezione “Le sigle” in cui, accanto alle sigle univoche, si è segnalato tra parentesi quadre il nome corrispondente); 4. mancanza totale di indicazioni. Allo scopo di identificare i nomi degli autori è stato indispensabile ricorrere alla letteratura esistente, agli epistolari editi del Vieusseux e dei suoi collaboratori e agl’indici pubblicati alcuni decenni più tardi (e purtroppo non sempre attendibili). Un valido aiuto, limitato però solo ai primi volumi, è costituito dalla copia dell’«Antologia» appartenuta a Gian Pietro Vieusseux - conservata alla Biblioteca Nazionale di Firenze - nella quale l’editore ha apposto di suo pugno per esteso i nomi degli autori.

d) Secondo la prassi del tempo alcuni articoli, soprattutto nei primi volumi, sono tradotti da periodici europei; un’apposita marcatura consente di risalire, quando è stato possibile accertarlo, al nome del traduttore (v. sezione “I traduttori”).

e) Infine si sono marcate le date di pubblicazione dei singoli volumi (v. sezione “I volumi”).

Incrociando i parametri di ricerca sarà dunque possibile eseguire un’indagine mirata (per autore, per argomento, per tema, cronologica, ecc.) all’interno del ricchissimo e complesso corpus dell’«Antologia», strumento prezioso per la conoscenza della cultura letteraria, scientifica e tecnica della prima metà dell’Ottocento.